Pont Saint Martin è un Comune al confine tra Valle d’Aosta e Piemonte che non conta neanche quattromila abitanti, ma è dotato di un sito internet molto efficiente, forse fin troppo…
Con delibera del 3 settembre 2010, pubblicata sull’apposito sito web del Comune, la Giunta rendeva note le ingiunzioni di pagamento con le generalità non solo di chi non aveva versato il canone dovuto per il servizio mensa (dunque i genitori dei bambini), ma anche i nomi dei minori (!!!) che hanno usufruito del servizio mensa, oltre all’ammontare del debito, comprensivo di multa. A rendere ancora più paradossale la vicenda è l’importo esiguo di tali ingiunzioni, che variano da un minimo di 144,13 ad un massimo di 1.624,35 euro...
Tale pubblicazione ha innescato una reazione a catena di proteste, anche a livello nazionale, provocando una specie di “gogna” mediatica di tale spessore da interessare il Garante privacy che, con comunicato stampa del 27.10.2010, ha reso noto di aver aperto un’istruttoria ad hoc “sulla diffusione dei nomi di chi non è in regola con il pagamento della retta dell’asilo”. L'autorità ha anche inviato una lettera al Comune di Pont-Saint-Martin con cui ha ricordato come lo stesso Garante si sia più volte espresso nel senso di ritenere "illecita la diffusione di dati personali mediante la pubblicazione di avvisi di mora o di sollecitazioni di pagamento”, sottolineando nuovamente come tali tipi di informazioni debbano essere comunicati personalmente alle parti interessate, in quanto la loro diffusione deve limitarsi a consistere in “avvisi di carattere generale”.
Tale nota dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali ha indotto l’amministrazione a togliere l’atto amministrativo in questione dal sito.
Il Sindaco ha spiegato che la pubblicazione di tali dati risponde a quanto prescritto nel relativo regolamento comunale: a questo punto sarebbe auspicabile una sua modifica, in via di autotutela, essendo probabilmente ormai prescritto ogni ricorso giurisdizionale…
Guido Yeuillaz ha inoltre aggiunto, forse per risparmiarsi almeno l’accusa di discriminazione, che nell’elencazione dei genitori morosi compaiono sia italiani che stranieri, prendendo così le distanze dal comune di Adro…
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