venerdì 27 settembre 2013

Firmato il decreto sui libri di testo digitali

Il 27 settembre, il Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca ha firmato il decreto che fissa il graduale passaggio dal libro di testo cartaceo ai contenuti didattici e formativi digitali.
In effetti, non è prevista una semplice sostituzione delle edizioni digitali a quelle cartacee (dalla data di entrata in vigore del provvedimento in commento, infatti, sarà abrogato il DM n. 209 del 26 marzo 2013, per espressa previsione dell’art. 7), ma un adeguamento graduale del processo di innovazione didattica e tecnologica della scuola, «considerata la necessità di accompagnarlo con iniziative di formazione dei docenti e interventi di adeguamento delle infrastrutture necessarie, e a tutela dei diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore» (art. 1).
In particolare, come previsto dal comunicato del MIUR, i software utilizzati per i libri digitali dovranno essere aperti e interoperabili, fruibili con la stessa qualità, cioè, su tutti i supporti elettronici, dai computer ai tablet, in commercio per lasciare libertà di scelta alle famiglie e ai docenti nell'acquisto. I dati raccolti eventualmente attraverso le piattaforme di fruizione dovranno essere gestiti secondo le normative sulla privacy. Nel caso siano necessari software specifici per l’utilizzo degli e-book o dei contenuti digitali dei libri misti, gli studenti dovranno poterli scaricare gratuitamente sul sito dell’editore.
Inoltre, l’Allegato al testo del decreto contiene anche le specifiche riguardanti le piattaforme e i dispositivi di fruizione.

venerdì 20 settembre 2013

Banche USA: schedatura dei clienti sui social

Una tendenza che seguono sempre più di frequente gli istituti di credito negli Stati Uniti è quella di utilizzare i social network per acquisire maggiori informazioni su clienti o potenziali clienti.
Questo è quanto rivela la testata americana Mother Jones, riferendo come il numero di followers su Twitter o la tipologia di contatti su Facebook si trasformino per alcune banche (e ci sarebbe da aggiungere in maniera un po’ approssimativa) in segnali importanti dell’affidabilità finanziaria di un soggetto.
E se per LendUp un'intensa attività sui social network è un segnale ritenuto positivo, per Lenddo invece avere tra i propri contatti Facebook un insolvente può pregiudicare la concessione di un credito.
Questa sembra essere quindi una nuova frontiera dell’utilizzo dei dati degli utenti social che era risaputo venissero già venduti alle aziende per scopi di marketing.
Peraltro la normativa americana che regolamenta il trattamento dei dati finanziari non contempla ancora la variabile social network, quindi non c’è ancora certezza su quanto sia effettivamente legale questo tipo di trattamento operato dalle banche.

lunedì 16 settembre 2013

Scuola: “L’istruzione riparte” da qui.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, n. 214 del 12-9-2013, il Decreto legge n. 104 del 2013 recante “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”. Questo decreto, approvato pochi giorni fa dal Consiglio dei Ministri con il réclame “L’istruzione riparte”, punta a garantire un miglior avvio del nuovo anno scolastico e accademico, nonché a gettare le basi per la scuola e l’università del futuro, restituendo ai settori della formazione centralità e risorse. Questa l’introduzione che il Governo fa al provvedimento nel comunicato[1] di presentazione.
Molti sono gli interventi previsti nel Decreto legge, che vanno dai provvedimenti relativi al personale scolastico (dirigenti, docenti di sostegno, ecc.), ai libri di testo, nonché misure a favore del welfare studentesco (borse per trasporti e mensa, accesso al wireless a scuola).
In particolare, con riferimento alle iniziative a favore degli studenti, sono stati stanziati 15 milioni di euro (5 milioni nell'anno 2013 e 10 milioni nell'anno 2014) spendibili per la connettività wireless nelle scuole secondarie, con priorità per quelle di secondo grado. In tal modo gli studenti potranno accedere a materiali didattici e a contenuti digitali in modo rapido e senza costi (art. 11 d.l. n. 104/2013).
Inoltre, tra le altre previsioni relative ai testi scolastici, vengono stanziati 8 milioni complessivi, suddivisi tra il 2013 e il 2014, per finanziare l'acquisto da parte di scuole secondarie (o reti di scuole) di libri di testo ed e-book da dare in comodato d'uso agli alunni in situazioni economiche disagiate. Per quest’anno scolastico, poi, gli studenti potranno utilizzare liberamente libri di testo nelle edizioni precedenti (purché conformi alle Indicazioni nazionali). Sempre nel comunicato si dichiara che l’adozione dei libri di testo diventa facoltativa e i docenti potranno decidere di sostituirli con altri materiali.
Nel Decreto legge appena pubblicato, all’articolo 13, si parla anche di integrazione delle anagrafi degli studenti: entro l'anno scolastico 2013/2014 le anagrafi regionali degli studenti e l'anagrafe nazionale degli studenti sono integrate nel sistema nazionale delle anagrafi degli studenti. Per quanto riguarda le modalità di integrazione delle suddette anagrafi, dovrà essere sentito il parere del Garante per la protezione dei dati personali.
Seppure il Governo abbia presentato nel suo comunicato come punti centrali anche il potenziamento e l'innovazione dell'offerta formativa, sembra quasi che l’istruzione voglia ripartire tralasciando il digitale.
Forse le priorità nella scuola italiana sono troppe per pretendere l’innovazione “troppo in fretta”.
Per ora accontentiamoci degli stanziamenti per la connettività wireless e attendiamo un altro anno. Ricordiamo, infatti, che il d.l. n. 179/2012 (convertito con modificazioni dalla L. 17 dicembre 2012, n. 221) ha stabilito che il collegio dei docenti deve adottare per l'anno scolastico 2014-2015 e successivi esclusivamente libri nella versione digitale o mista. Obbligo che riguarderà le nuove adozioni a partire progressivamente dalle classi prima e quarta della scuola primaria, dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado e dalla prima e dalla terza classe della scuola secondaria di secondo grado.



[1] Reperibile al link http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=72782

mercoledì 11 settembre 2013

È scontro sui domini di primo livello del vino

Quando l’Icann (organismo internazionale che ha in carico la gestione dei domini) ha dato il via alla liberalizzazione dei domini di primo livello (avvenuta agli inizi del 2012) già si prevedeva che questo cambiamento sarebbe stato ricco di implicazioni, attirando l’interesse di molte aziende per motivi di marketing, ma anche penalizzandone altre e creando situazioni complesse.
E in effetti una situazione piuttosto ingarbugliata è quella che si è creata attorno ai due domini .wine e .vin, per aggiudicarsi i quali hanno presentato domanda tre società private che non hanno nulla a che vedere con la produzione del vino, suscitando l’ira dei produttori europei del settore che chiedono all’Icann di non accettare questa richiesta almeno finché non ci saranno sufficienti tutele e garanzie per i vini a denominazione d’origine.
Anche Neelie Kroes, titolare delle competenze per l’Agenda Digitale della Commissione sembra sostenere le ragioni dei produttori di vino in una lettera in cui auspica una soluzione “compatibile con la legislazione comunitaria e internazionale in materia di indicazioni geografiche”.
Di avviso opposto i sostenitori della liberalizzazione del web, secondo i quali queste, come altre estensioni, dovrebbero essere assegnate senza eccezioni o regole speciali.