martedì 25 giugno 2013

Compravendita dei dati sanitari: in Italia maggiore sicurezza ma con qualche falla

I dati sanitari sono preziosa merce di scambio in un mercato nero dove assicurazioni, ditte farmaceutiche, aziende sono disposte a pagare a caro prezzo informazioni sullo stato di salute dei cittadini e sulle loro patologie, per poter così negare loro prestiti o assunzioni, o proporgli l’acquisto di farmaci specifici: è quello che emerge da un’inchiesta che analizza a livello globale la sicurezza dei nostri dati pubblicata in questi giorni su Repubblica.
Rispetto a quello che accade all’estero, in Italia i dati sanitari sembrano essere protetti da prassi più rigorose, ma neanche da noi mancano le falle, come dimostrano due recenti interventi del Garante in Friuli e in Puglia: nel primo caso il software di gestione dei fascicoli sanitari aveva messo i dati dei pazienti erroneamente a disposizione di tutti i medici della Regione e non solo di quelli strettamente coinvolti nella loro cura, nel secondo caso, invece, sul sito della Regione erano state pubblicate informazioni sensibili sui disabili che avevano ricevuto dei sussidi.
 

Clicca qui per leggere l’inchiesta completa.

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