giovedì 23 gennaio 2014

I danni economici del cyber crime

Il World Economic Forum (WEF), nel suo ultimo rapporto, ha dichiarato che le perdite economiche conseguenti a attacchi informatici potrebbero raggiungere i tremila miliardi di dollari entro il 2020. I dati sono il risultato di un’indagine compiuta su un campione di oltre 250 dirigenti d’azienda. Per scongiurare il pericolo è necessario, secondo il WEF, adottare strategie nazionali di lotta al cyber crime, ampliare il settore assicurativo in quest’ambito e attivare dei servizi tempestivi di scambio di informazioni sugli attacchi pervenuti in tutto il mondo. La paura di subire attacchi da parte di hacker sta di fatto rallentando anche l’utilizzo del cloud computing, il 78% degli intervistati ha infatti rimandato l’adozione del cloud di almeno un anno, tempo necessario a effettuare le valutazioni in termini di sicurezza e protezione dei dati. Dal rapporto emergono tre diversi scenari a cui far fronte: gli hacker utilizzano competenze e tecnologie superiori rispetto a quelle adottate dai governi, gli attacchi informatici sono sempre più diffusi e capaci di arrecare danni più gravi rispetto al passato, bisogna adottare strategie preventive e dotarsi di soluzioni altamente innovative per limitare la proliferazione dei crimini informatici. La percezione di una mancata sicurezza rispetto alla circolazione dei propri dati frena i consumatori sui mercati online e quelli mobile con una notevole perdita economica.

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