Una recente sentenza emessa dal tribunale civile di Roma ha condannato l’AS Roma a risarcire per danni morali un abbonato versando una somma di 5.000 euro.
Cagione di questo risarcimento sarebbe il trattamento illegittimo dei suoi dati personali, inseriti nella modulistica necessaria per ottenere la tessera del tifoso.
Il Garante per la Protezione dei dati personali era già intervenuto più volte su questo argomento (v. provvedimenti del 16 giugno 2010, del 10 novembre 2010 e del 12 gennaio 2011) prescrivendo che i tifosi venissero informati in modo più preciso e chiaro sull’uso che viene fatto dei dati personali forniti al momento della sottoscrizione della tessera, e soprattutto potessero scegliere liberamente se permettere o meno che questi dati venissero utilizzati anche a scopo di marketing e pubblicità.
Tra le varie funzioni della tessera del tifoso, infatti, c'è anche quella di permettere l'accesso agli impianti sportivi attraverso i varchi elettronici, e proprio per questo motivo deve contenere i dati personali del possessore ed essere contrassegnata da un codice alfanumerico che la identifica in modo univoco.
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