I Garanti privacy di 5 diversi Paesi dell’UE (Francia, Olanda, Spagna, Germania, Italia) e alcune organizzazioni inglesi accusano Google di non gestire in maniera trasparente i dati dei suoi utenti e di lasciare tuttora nel vago alcune informazioni importanti, come, ad esempio, quanti e quali dati acquisisce sui propri utenti e per quanto tempo li conserva.
Già agli inizi dello scorso anno un Gruppo costituito dalle Autorità privacy dei 27 Paesi dell'UE aveva analizzato la privacy policy di Google per verificare che fosse in linea con i principi enunciati nella direttiva europea 95/46/CE sulla protezione dei dati. In seguito a questa verifica era stato chiesto a Google di adottare, entro 4 mesi, una serie di modifiche per adeguarsi alle disposizioni vigenti. Al termine di questo periodo, in un recente incontro con i rappresentanti dell’azienda, è emerso che la stessa non ha di fatto apportato alcune modifiche sostanziale alla sua privacy policy tra quelle suggerite dalle Autorità dell'Unione. Di conseguenza ognuna delle sei Autorità coinvolte ha aperto un’istruttoria per ulteriori accertamenti nei confronti di Google inc (compreso il nostro Garante privacy, con lo scopo di verificare, in particolare, che la società californiana rispetti i principi di pertinenza, necessità e non eccedenza dei dati trattati e gli obblighi di informativa e consenso).
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