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mercoledì 12 marzo 2014

Le regole tecniche sono in GU!!!!

Sono state finalmente pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del 12 marzo 2013 (Supplemento ordinario alla G.U. n. 59 del 12 marzo 2014) i due Decreti firmati il 3 dicembre 2013 sulle nuove Regole tecniche in materia di sistema di conservazione  e di protocollo informatico.
 Tra le tantissime novità che riguardano pubbliche amministrazioni, operatori economici e conservatori nell'allegato 1 delle Regole tecniche sulla conservazione (dedicato alle definizioni si legge):
-          responsabile della gestione documentale o responsabile del servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi: dirigente o funzionario, comunque in possesso di idonei requisiti professionali o di professionalità tecnico archivistica, preposto al servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi, ai sensi dell’articolo 61 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, che produce il pacchetto di versamento ed effettua il trasferimento del suo contenuto nel sistema di conservazione.
-          responsabile della conservazione: soggetto responsabile dell’insieme delle attività elencate nell’articolo 8, comma 1 delle regole tecniche del sistema di conservazione
-          responsabile del trattamento dei dati : la persona fisica, la persona giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente, associazione od organismo preposti dal titolare al trattamento di dati personali
-          responsabile della sicurezza: soggetto al quale compete la definizione delle soluzioni tecniche ed organizzative in attuazione delle disposizioni in materia di sicurezza.
 Ciò avvalora ulteriormente la posizione critica di Anorc in relazione alla norma tecnica UNI - in fase di consultazione - che definisce i requisiti professionali per la figura dell'archivista, facendola di fatto (ed erroneamente) coincidere con quella del Responsabile della conservazione digitale.
L'ordinamento italiano, infatti, (come si può facilmente verificare consultando il Codice dell'Amministrazione Digitale e ora le nuove Regole tecniche), per la corretta gestione e la tutela di un archivio elettronico prevede obbligatoriamente la presenza di un team composto dal Responsabile della conservazione, dal Responsabile della sicurezza, dal Responsabile del trattamento dei dati e dal Responsabile del protocollo (ove previsto) che devono operare d'intesa tra loro.
Anzi, c'è da notare che la figura dell'archivista è accompagnata dal poco rassicurante inciso "ove previsto", proprio a rimarcare una (assurda) non indispensabilità della sua partecipazione a questo processo.
Per un approfondimento http://www.anorc.it/notizia/544_Responsabile_della_conservazione_o_Archivista_2.0__Si_decide_il_destino_dei.html

venerdì 1 febbraio 2013

Manifestazione nazionale “DIG.Eat. Another bit in the wall” di ANORC: l’Agenda Digitale come non l’avete mai vista

Se la digitalizzazione sta cambiando la vostra vita lavorativa e personale o lo farà nel prossimo futuro non potete mancare a “DIG.Eat: Another bit in the wall”, evento dal concept originale che ANORC (Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale dei documenti) dedica all’Agenda Digitale e che si svolgerà a Roma nella giornata del 13 marzo p.v. presso il Centro Congressi Frentani. Gli obiettivi dell’Agenda Digitale verranno discussi in modo trasversale e approfondito, con lo scopo di rispondere a un cruciale interrogativo: come si può trarre dal passaggio dalla carta al bit i massimi vantaggi, prevenendo i possibili pericoli per i nostri dati e la nostra memoria, la privacy e la sicurezza? Durante l’evento verranno chiamati a confrontarsi i maggiori esperti nazionali, provenienti dalle istituzioni centrali, dal mondo delle professioni, dell’università e della ricerca e dalle associazioni di settore.La manifestazione si articolerà in due sessioni plenarie e quattro tavole rotonde, toccando tutti i settori caldi della digitalizzazione (pubblica amministrazione, sanità, fiscalità, assicurazioni e banche) oltre alle trasversali tematiche privacy. Nel programma sono previsti, inoltre, tre momenti di formazione, tre minicorsi tenuti da docenti esperti, durante i quali i partecipanti acquisiranno le principali conoscenze normative e tecniche per attuare una corretta digitalizzazione dei documenti fiscali, della PA e della sanità.

DIG.Eat costituisce anche un’interessante opportunità per le aziende che possono garantirsi all’interno della manifestazione uno spazio di grande visibilità, con soluzioni mirate e personalizzate di sponsorship, la creazione di eventi propri e la certezza di raggiungere un pubblico interessato e di settore.

Sul sito dedicato all’evento www.digeat.it è possibile trovare tutte le notizie utili sull’organizzazione, il programma, i relatori, i costi e le modalità di iscrizione on line, le possibilità di sponsorizzazione per le aziende.Potete seguire il DIG.Eat e le discussioni attorno alle sue tematiche anche su Linkedin e Facebook.

Per ulteriori informazioni

Segreteria organizzativa DIG.Eat

digeat@anorc.it, segreteria@anorc.it, comunicazione@anorc.it

tel e fax 0832/256065 - cell. 327/7027035

www.digeat.it

martedì 15 novembre 2011

Raccomandazioni della Commissione sulla conservazione digitale del patrimonio culturale

Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 29/10/2011 L 283/39 sono contenute delle “Raccomandazioni sulla digitalizzazione e l’accessibilità in rete dei materiali culturali e sulla conservazione digitale”. Questo interessante documento, oltre a evidenziare il punto di vista della Commissione UE sull’argomento, delinea quelli che con ogni probabilità saranno (o dovrebbero essere nell’intenzione dei sottoscrittori) gli immediati sviluppi della digitalizzazione del patrimonio culturale in Europa. Nel documento si ribadisce, infatti, che uno dei principali settori di intervento dell’Agenda digitale europea è proprio “la digitalizzazione e la conservazione del patrimonio culturale europeo, che comprende materiali a stampa (libri, riviste, giornali), fotografie, oggetti museali, documenti d’archivio, materiali sonori e audiovisivi, monumenti e siti archeologici”. In questa direzione si è già collocata l’iniziativa Europeana, biblioteca archivio e museo digitale d’Europa, varata nel 2008 per volontà della Commissione con l’intento di creare un unico grande archivio digitale di foto, filmati, carte geografiche e libri presenti negli archivi storici della agenzie di stampa di tutta la UE. Lo scopo della commissione è che Europeana raggiunga nel 2015 i trenta milioni di oggetti complessivi digitalizzati. Motore principale dell’iniziativa della Commissione è la volontà di tutelare e accrescere il ruolo culturale che l’Europa riveste nel mondo, ma non solo. Nella più ampia diffusione e accessibilità di questi contenuti grazie alla rete la Commissione riconosce vantaggi per la popolazione, la diffusione democratica della conoscenza e della cultura e anche positive ricadute economiche (sempre nel rispetto dei diritti d’autore e dei diritti afferenti, come spesso nel documento si torna a raccomandare). Necessità impellente per la buona riuscita del progetto e che gli Stati membri svolgano un’azione concertata, contribuendovi in maniera il più possibile omogenea (anche nelle procedure adottate) e rispettando alcuni principi e raccomandazioni fondamentali anche per garantire l’interoperabilità dei materiali digitalizzati. Tra le azioni raccomandate innanzitutto lo stimolare il partenariato tra pubblico e privato per reperire finanziamenti all’onerosa opera di digitalizzazione, favorendo lo scambio e la condivisione tra i diversi Paesi europei di tecnologie e apparecchiature specifiche. Fondamentale anche cercare di raggiungere una linea comune nella pubblicazione di opere orfane o fuori commercio, nell’ostacolare l’apposizione su opere di pubblico dominio “di filigrane intrusive o altri dispositivi visivi di protezione che fungano alla volta da marchi di proprietà o di provenienza”, nel promuovere una politica comune (al momento inesistente) che salvaguardi il materiale digitalizzato dai rischi del tempo, ad esempio quelli legati all’obsolescenza dei processi e delle apparecchiature che potrebbero rendere illeggibili alcuni documenti. Altra raccomandazione della Commissione è che ogni Paese lavori per incentivare all’interno dei propri confini la conservazione digitale dei documenti dei in oggetto da parte delle pubbliche istituzioni e il deposito di copie digitali libere prive di dispositivi tecnici di protezione presso le biblioteche di deposito legale. Per quanto riguarda l’Italia è stato indicato come obiettivo da raggiungere per il 2015 il numero di ben 3.705.000 documenti da far confluire nelle banche dati di Europeana.