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mercoledì 27 marzo 2013

Curiosità: in Italia grazie al digitale ricavi per 20 miliardi nei settori creativi

Un recente studio condotto  da Booz & Company e Google sull’andamento dell’industria creativa nel nostro Paese e in Europa (editoria e stampa, cinema, tv, musica e gaming) ha messo in evidenza quanto questa si avvantaggi degli strumenti offerti dalla digitalizzazione: lo studio segnala infatti per questo settore una crescita annua in Italia di circa il 2% a partire dal 2001 e quasi 20 miliardi di ricavi negli ultimi 10 anni (in linea con quanto accade nel resto d’Europa). In particolare i creatori grazie alla digitalizzazione godono di una più facile distribuzione delle loro opere e di nuovi e più numerosi canali per raggiungere il pubblico.
Lo studio evidenzia anche quanto siano cresciuti negli ultimi anni i ricavi provenienti dal business digitale (15% annuo) parimenti a un aumento considerevole del consumo dei media (basti pensare che secondo lo studio dedichiamo ora ad Internet circa il doppio del tempo rispetto a sette anni fa).

giovedì 20 settembre 2012

Lanciata sul sito del Miur la consultazione sulla Governance di Internet


Sul sito del Miur è stata avviata dal 18 settembre una consultazione pubblica (che durerà fino al primo novembre prossimo) allo scopo di aggiornare e definire il documento italiano sulla Governance del Web che verrà presentato al prossimo Igf (Internet Governance Forum). I cittadini sono chiamati a esprimersi riguardo a cinque categorie principali: principi generali, cittadinanza in rete, consumatori e utenti della rete, produzione e circolazione dei contenuti e sicurezza in rete.
Questo è il link della consultazione: http://discussionepubblica.ideascale.com/

giovedì 27 ottobre 2011

Anche in Italia i vantaggi degli Open Data

Diventati già da tempo pratica di buona amministrazione negli Stati Uniti e in diversi Paesi europei arrivano anche in Italia gli Open Data, ossia banche dati detenute da strutture pubbliche e raccolte con i soldi dei contribuenti che vengono rese consultabili e messe a disposizione dei cittadini (tornando sostanzialmente nelle mani di chi li ha pagati). I due comuni apripista in questa iniziativa sono stati quelli di Firenze e Udine, il cui esempio verrà a breve seguito da Torino, Matera e Roma. Dei primi passi erano già stati compiuti dalla Regione Piemonte, che da qualche anno ha messo a disposizione via Internet dei dati istituzionali, ma l’evento di maggiore impatto e più atteso sarà la fruibilità dal computer di casa della grande quantità di dati raccolti dall’Istat. Studi accurati (oltre all’esperienza dei Paesi che li hanno già adottati) dimostrano che gli Open Data garantiscono non solo una maggiore trasparenza ed efficienza della PA, ma hanno un impatto positivo sull’intero sistema e sulla cittadinanza, che informandosi ha gli strumenti per compiere delle scelte più oculate (per esempio in ambito sanitario, o per quanto riguarda la pubblica istruzione), stimolando a sua volta la PA a un funzionamento maggiormente virtuoso.