mercoledì 18 luglio 2012

Tratto dalla serie unica “I peccati originali digitali”: una vita da ca-phone…per una firma digitale a prova di apprr!


Sono in aereo (tanto per cambiare) e li osservo da lontano. Sono gli Appricotti, un esercito ordinato e dai comportamenti ormai consueti: guardano il loro ca-phone sino a un minuto prima di alzarsi in volo e accendono il loro i-pac (sempre rigorosamente in pugno) un secondo dopo essere atterrati.
Da quel momento non lo spengono più e iniziano in maniera incessante e impetuosa i movimenti con la mano: aprono apprr, le chiudono, le riaprono, si guardano intorno orgogliosi, guardano foto, le richiudono, guardano la posta, la chiudono, aprono un gioco, lo chiudono. Imperscrutabili nel loro piacere fai da te.
Anche in fila per scendere dall’aereo i gesti della mano continuano nevrotici: la vita da ca-phone non ha sosta.
Imperturbabili nella loro identità digitale all’ultima moda e in una sorta di lobotomizzata esistenza reale, si guardano intorno per trovare compagni di viaggio che possano condividere una apprr. Perché solo una apprr regala gocce di felicità nel nuovo mondo dell’Appricott, dove tutto è differente, tutto è bello, tutto è indispensabile. Tocca l’Albicocca e sarai felice è lo slogan dello schizzinoso mondo del “Think Different”.
Eccoli allora in treno, in metro, per strada alla ricerca assoluta e incessante dell’ultima apprr. Per rendere una foto più bella, per vedere che tempo fa, per far ridere il bebè al seguito, non si può non avere l’ultima apprr e condividerla con aria ammiccante verso chi solo può comprenderne l’assoluta diversità: chi ha un ca-phone, chi ha sempre una mano sull’i-pac e non può fare a meno dell’i-pork per ascoltare la musica.
E poi entrare nell’elegantissimo negozio dell’Appricott non ha prezzo. Tutto è bellissimo, luccicante e pronto all’indispensabile uso e tutti ne vanno pazzi. L’usabilità distinta e raffinata di ogni pezzo di Albicocca nel suo pacco che profuma non ha prezzo. E allora si entra e si spende con il sorriso. Perché si compra il differente e l’unico piacere.
E chi se ne frega se adesso la situazione è addirittura peggiore di quanto faceva (e fa) l’odiosissima Macrostofft, se i software sono confezionati e pronti per l’uso, ma chiusissimi e se si paga ogni cosa a caro prezzo, anche un pensiero lussurioso (ma quanto è bello quel pensiero inserito in un’apprr!).
Tutto è in rete, sulle nuvole sicurissime dell’Albicocca Assoluta: tutto viene garantito nella sua semplicità e usabilità, tutto è differente e bello e chiuso a chiave. E tutti ne sono innamorati: uomini, donne e bambini …e anche il mondo degli informatici ne è stregato! Nel Mondo dell’Appricott “non si perde neanche un bambino” (direbbe oggi Lucio Dalla nella sua bella canzone “Disperato Erotico Stomp”!)…peccato che se c’è qualcosa che non va nel proprio ca-phone anche l’esperto informatico (compreso quello che viene a riparare i pc del mio studio!) senza farsi tanti problemi o porsi inutili interrogativi si mette in fila a chiedere assistenza, perché lì, sull’i-pac non può mettere mani! Tutto è bello, pronto e servito, ma guai a chiedere gli ingredienti del cialis che si ingurgita! Ma l’Appricotto è tranquillo: tutto funziona così per il suo bene e per la sua sicurezza e per garantire un futuro più bello, elegante e alla moda a tutta la nostra tecnologia!
Eccolo qui il popolo che volò un giorno sul nido del cuculo e che non pone domande al suo Meraviglioso Mondo dell’Albicocca. Lui si limita ossequioso ad eseguire ciò che l’i-pac e il ca-phone mettono a completa disposizione, perché tutto lì vive di anestetizzata magia.
***
Ma che attinenza ha tutto questo surreale (e ovviamente immaginario) scenario con il mondo del diritto?!? Beh… mettendo da parte le ovvie riflessioni sull’incredibile percorso che un Impero Informatico è riuscito a sviluppare in pochi anni grazie ad oculate azioni di marketing e comunicazione e alla genialità indiscutibile di Steve Jobs, il quale ha pianificato la sua egemonia basandosi su un “pensiero differente” che ormai oggi non distingue più, ma è  massificato a livello globale e, quindi, è maggioranza e “la maggioranza sta come una malattia, come una sfortuna, come un'anestesia. come un'abitudine, per chi viaggia in direzione ostinata e contraria” (da Smisurata Preghiera di Fabrizio De Andrè). E senza dimenticare le pesantissime parole di Richard Stallman quando ha definito Jobs “pioniere del computer come una prigione cool, concepita per privare gli stupidi della loro libertà!” A me quello che si è riusciti a sviluppare in pochi anni, combinando usabilità e capacità di comunicazione, fa pensare alla firma digitale e ai suoi limiti! Si parla a vanvera dal 1997 di firma digitale e di un suo necessario utilizzo, per non parlare di CNS e CIE e tutto il resto e ancora tutti i cittadini digitali ne ignorano l’esistenza e ne fanno beatamente a meno!
Finalmente una legge delega di un paio di anni fa (la Legge 69/2009) aveva sollecitato il nostro Governo a modificare la normativa sulla firma digitale contenuta nel Codice dell’amministrazione digitale al fine “di semplificarne l'adozione e l'uso da parte della pubblica amministrazione, dei cittadini e delle imprese”. Parolina magica: USABILITÀ anche per la firma digitale!
E il Governo Italiano che ha fatto con il D. Lgs. 2010/235? Non ha cambiato nulla per la firma digitale e si è inventato un’altra firma: la firma elettronica avanzata! E col diritto così siamo alla frutta (assortita di mele e albicocche)!
E allora, caro legislatore, “ti scrivo, così mi distraggo un po” e da quando sei letteralmente partito “c'è una grossa novità: l'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va”. E allora mi permetto di darti un consiglio per l’anno che verrà: "La firma digitale falla fare a Mr Appricott e e almeno tutto il Mondo dell'albicocca la utilizzerà!"

9 commenti:

  1. Grande pezzo! Originale, ironico ed efficace...e fa riflettere! Complimenti vivissimi!
    Pablo

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  2. Troppe storzature e raggiunge l inverosimile con tutti quei pork caphone e ipac.. la parte finale del pezzo non ho capito se è una critica alla firma elettronica avanzata. Comuqnue interessante.

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    1. e che sarebbero le storzatureeee???
      :D
      comunque il pezzo è bellissimo proprio perchè è volutamente eccessivo e pieno di citazioni (dagli squallor a de andrè passando per il meraviglioso mondo di amelie).
      e secondo la mia personale opinione la critica era al legislatore italiano non certo alla firma elettronica italiana (basta leggere altri articoli più dottrinali per sapere come la pensa in proposito l'avv. Lisi)
      billgates :p

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. ebbene sì, dall'alto della mia nota boria intellettuale, ti confermo che è vero: sono invidiosissimo, lo ammetto!
      Sogno ogni notte un paradiso fatto di mele e albicocche
      ...e sai che ti dico adesso puntandoti una pistola digitale dritta dritta in faccia:
      "in alto le mani (incollate come sempre al tuo i-pac): o il ca-phone o la vita"!
      :)

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    2. L'albicocca non si discute, SI MANGIA!

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  4. ahahahaha
    mai divertita così tanto!!!
    e devo dire che mi piacciono moltissimo anche questi commentini anonimi e acidini di qualche possessore di i-phone rosso di vergogna!!!! ahahaha
    sì, sì, avete ragione...è l'autore del pezzo ad essere invidioso!!! e di cosa poi?!?
    Grande avv. Lisi! Leggerla è sempre un piacere e oggi ancor di più.
    e adesso torno a telefonare con un misero nokia che il suo dovere comunque lo fa più che bene! e...udite udite: mi ha permesso oggi persino di scaricare e-mail e di scrivere questo commento!
    ahh, ma non ho le imperdibili app...anzi apprrr
    :P
    ValeCortez

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  5. ironico, pungente, non banale...evidentemente
    chi passa la maggior parte del suo tempo con le dita incollate su qualche pack o pork...non puo' accettare un po' di sana e ormai sempre piu'preziosa ironia...

    saluti

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  6. Meraviglioso... Sapeste quanti ne vedo in metropolitana a Milano. Ma quando ne ho visto uno che si specchiava in una appprrrrrrrr del suo (eccome anche, in questo caso) ca-phone, stavo per piangere dalle risate. Ha passato 10 minuti a passarsi la mano nei capelli rimirandosi...

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