lunedì 27 giugno 2011

Associazione sottoscritta con firma digitale, tu non esisti!

Suscita non poche perplessità il caso appena occorso all’Associazione culturale Iusit.Net, costituitasi lo scorso 21 aprile tra avvocati specializzati in diritto dell’informatica. Gli aderenti, sfruttando la possibilità prevista dal CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale, Decreto Legislativo 235/2010) e dalla circolare n. 58/2008 dell’Agenzia delle Entrate, hanno deciso di farsi associazione in maniera del tutto “digitale”: digitale era infatti la firma con cui hanno siglato l’atto costitutivo e lo statuto, altrettanto digitale la marca temporale apposta dal Presidente.
Nonostante le accortezze usate e il rispetto delle norme gli associati hanno visto i loro atti rifiutati da due Uffici delle Entrate, quelli di Roma e Frosinone, che non hanno voluto registrarli per “mancanza degli strumenti idonei al controllo delle sottoscrizioni”. Di fronte a questo inspiegabile controsenso, che confligge con tutte le direttive e gli sforzi messi in atto negli ultimi anni per digitalizzare e semplificare il rapporto tra cittadino e PA, i deputati radicali per iniziativa di Matteo Mecacci hanno presentato un’interrogazione parlamentare per richiamare l’attenzione su questa stortura del sistema.
Nel documento i radicali ribadiscono come non si possa far pagare al cittadino l’inadeguatezza di alcune PA nell’affrontare il cambiamento che la digitalizzazione comporta (“la mancanza interna di strumenti non può essere opposta al diritto soggettivo del cittadino di registrare un determinato atto e/o documento, purché questo sia conforme alla normativa italiana e sia redatto nelle forme consentite dall’ordinamento”), e sottolineano non in ultima analisi il danno economico che lo Stato subisce quando gli enti preposti, non accettando documenti informatici correttamente formati e sottoscritti, non riscuotono parimenti neanche “l’imposta dovuta ma non potuta versare dal cittadino per inerzia ed impreparazione dell'Amministrazione”.
Poiché l’ultimo comma dell’art.34 del CAD prevede esplicitamente che tutte le PA posseggano strumenti di verifica della firma digitale, e l’Agenzia dell’Entrate si sta impegnando con energia ad attuare la digitalizzazione, viene spontaneo chiedersi: com’è possibile che proprio due Uffici delle Entrate non ne sono ancora provvisti?

venerdì 17 giugno 2011

Codice delle P.A.

In rete è disponibile da qualche giorno una bozza del progetto di codice delle P.A.

Questo documento voluminoso e - ovviamente - provvisorio rappresenta un passo importante verso il reperimento di norme in quell'insieme complesso che è la normativa della Pubblica Amministrazione.
L'elaborazione di questo progetto di codice, che dovrebbe essere realizzato mediante legge delega governativa, fa seguito all'art. 43 del disegno di legge n. 2243 (collegato alla legge finanziaria 2010, già approvato dalla Camera dei deputati e attualmente all'esame del Senato) con la quale il Governo verrebbe delegato ad adottare uno o più decreti legislativi finalizzati a raccogliere in appositi codici o testi unici le disposizioni oggi contenute nella legge n. 241 del 1990, nel d.P.R. n. 445 del 2000, del decreto legislativo n. 165 del 2001, nel codice dell'amministrazione digitale nonché nella recente riforma di cui al decreto legislativo n. 150 del 2009.
Fino al 10 luglio 2011 sarà possibile dare il proprio contributo alla stesura del progetto di codice collegandosi al seguente link: www.codicepa.gov.it.

martedì 14 giugno 2011

Legal Requirements for Document Management in Europe: una bussola per orientarsi nel mare europeo della gestione documentale

Un’interessante ed esauriente pubblicazione dal titolo “Legal Requirements for Document Management in Europe” è stata diffusa dal Centro di Competenza Legale e Fiscale della VOI, l’associazione tedesca di categoria per la Gestione Documentale.

Nel testo si intende presentare un sunto comparativo dei principali aspetti normativi della gestione documentale in diversi Paesi europei: Austria, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Regno Unito. Per ciascuno di questi Paesi è stato pubblicato l’intervento di un esperto nazionale, e a dar voce alla situazione legislativa italiana di settore è stato chiamato l’Avv. Andrea Lisi, Coordinatore del D&L Department e Presidente Anorc.

La trattazione dell’Avv. Lisi è una sintesi completa sugli aspetti legali fondamentali e maggiormente dibattuti della gestione documentale e della conservazione sostitutiva nel nostro Paese.

Lo scopo di questo testo innovativo è quello di fornire una guida pratica e di facile comprensione degli obblighi legali da ottemperare nei principali paesi europei in materia di gestione e archiviazione digitale dei documenti: è facile immaginare che proprio per le sue caratteristiche diventerà in breve tempo uno strumento utile e irrinunciabile per tutti i portatori di interesse, che siano fornitori di software, consulenti o utenti finali.