venerdì 31 agosto 2012

Far pagare il diritto d’autore a Google News: grande attenzione per un disegno di legge tedesco


Approvato in Germania qualche giorno fa un disegno di legge che ha accesso una forte discussione in seno all’UE. Tale legge impone a Google News - e a tutti i motori di ricerca che offrono servizi similari - di pagare il diritto d’autore ai media di appartenenza per le notizie aggregate nelle loro ricerche. Si verrebbe a creare così una nuova forma di diritto d’autore grazie alla quale i media in questione concedono l’uso dei titoli dei loro articoli in licenza. Tale legge sarebbe da applicare, però, esclusivamente a portali di carattere commerciale
In Italia, invece, il disaccordo tra editori e Google News  è per il momento in uno stato di tregua in seguito a un accordo (definitivo?) raggiunto dalle parti: gli editori possono rimuovere o selezionare i contenuti presenti su Google News Italia che informerà gli editori sulla ripartizione dei ricavi provenienti dagli spazi pubblicitari e abolirà il divieto di rilevare i click da parte delle imprese che veicolano pubblicità con la sua piattaforma. 

lunedì 27 agosto 2012

Varato il piano ispettivo del Garante Privacy per i prossimi 6 mesi


Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha recentemente definito e reso noto quale sarà il suo piano ispettivo per la seconda metà del 2012. Gli accertamenti del Garante nei prossimi mesi si concentreranno principalmente su “credito al consumo, nuovi strumenti di pagamento gestiti dalle compagnie telefoniche (mobile payment), telemarketing tramite call center, ma anche sistemi informativi utilizzati da enti previdenziali e dall'amministrazione finanziaria”. In particolare i controlli saranno finalizzati a valutare le modalità di trattamento dei dati personali dei cittadini sotto vari aspetti: il tipo di informazione che viene fornita loro sull’utilizzo dei dati, i tempi di conservazione, le misure di sicurezza adottate, il consenso e la notifica al Garante.
Per quanto riguarda invece i prime sei mesi dell’anno, l’attenzione del Garante si è diretta soprattutto al settore telefonico, agli enti previdenziali e alle società che gestiscono banche dati in outsourcing. La maggior parte dei procedimenti sanzionatori avviati in seguito ai controlli effettuati negli scorsi mesi sono stati causati da “omessa informativa, trattamento illecito dei dati, mancato rispetto delle norme in materia di telemarketing, mancata adozione di misure di sicurezza, inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità”.