martedì 24 aprile 2012

Il Garante Privacy e i controlli del fisco sui dati bancari


Il Garante Privacy ha dato il suo assenso in questi giorni a due schemi di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate volti ad ampliare i dati a disposizione dell’Agenzia stessa per contrastare l’evasione fiscale.
I due schemi riguardano rispettivamente “le modalità con le quali le banche dovranno comunicare a fini di controllo fiscale all'Agenzia le informazioni relative ai conti correnti bancari” e le relative misure di sicurezza da adottare e “le modalità tecniche di accesso da parte dei Comuni alle banche dati e di trasmissione delle dichiarazioni dei contribuenti” allo scopo di coinvolgere gli stessi Comuni nell'accertamento fiscale e contributivo.



giovedì 12 aprile 2012

Sentenza della Cassazione sul diritto all'oblio

Una recente sentenza della Cassazione (n. 5525 della Terza sezione civile) ha dato un contributo importante all’affermazione in Italia del principio di diritto all’oblio in rete. In base a tale sentenza, infatti, sono stati riconosciuti dei precisi obblighi ai gestori di archivi e database, i quali devono garantire il loro costante e puntuale aggiornamento, onde evitare fenomeni di “gogna mediatica” e danni alla reputazione di chi è stato protagonista di vicende giudiziarie ma è stato poi assolto dalle accuse.
Protagonista della sentenza Tiziano M., assessore di un comune nell’hinterland milanese, coinvolto ai tempi di Tangentopoli in un'inchiesta giudiziaria e poi successivamente prosciolto. L’uomo aveva notato che negli archivi storici del Corriere della Sera (e anche in quelli informatici del realativo sito) erano ancora presenti gli articoli che parlavano del suo arresto e ne ha chiesto la rimozione, prima rivolgendosi al Garante Privacy e al tribunale di Milano e poi chiamando infine in causa la Cassazione che gli ha dato ragione. Obiettivo primario della sentenza la corretta informazione dei cittadini, motivo per il quale la società editoriale dovrà provvedere alla «predisposizione di un sistema idoneo a segnalare (nel corpo o nel margine) la sussistenza di un seguito o di uno sviluppo della notizia e quale esso sia stato (...), consentendone il rapido ed agevole accesso da parte degli utenti ai fini del relativo adeguato approfondimento».


mercoledì 11 aprile 2012

La Cassazione si pronuncia sul "furto d'identità"

Secondo la Suprema Corte, sentenza n. 12479, "integra il reato di sostituzione di persona la condotta di chi crea e utilizza un account di posta elettronica attribuendosi falsamente le generalità di un'altra persona".
Nel caso specifico erano stati utilizzati i dati anagrafici di una donna per aprire, a insaputa e senza il consenso dell'interessata, un account e una casella di posta elettronica per far ricadere sulla stessa le morosità dei pagamenti relativi all'acquisto di beni mediante aste on line. Nella sentenza si rileva che "la partecipazione ad aste on line con l'uso di pseudonimo presuppone necessariamente che a tale pseudonimo corrisponda una reale identità, accertabile on line da parte di tutti i soggetti con i quali vengono concluse compravendite. E ciò, evidentemente, al fine di consentire la tutela delle controparti contrattuali nei confronti di eventuali inadempimenti".
E' evidente, pertanto, come la condotta di chi apre e utilizza l'account a nome di un altro possa indurre in errore gli utenti della rete internet.
Peccato, però, che il reo di tale condotta penalmente rilevante sia stato punito solo con una semplice sanzione di 1.140 euro!

Una proposta dell’UE per introdurre nuove tipologie di reato informatico

Il novero delle attività considerate “reato informatico” in Europa potrebbe allungarsi e potrebbero farsi più dure le pene con cui punirle Il Comitato per le Libertà Civili del Parlamento Europeo, infatti, ha approvato una proposta di legge riguardo gli attacchi informatici che adesso deve essere sottoposta al vaglio degli organi europei.
La proposta sottende, innanzitutto, una politica di collaborazione tra i vari stati membri per arginare il fenomeno del cyber crime: ogni stato, infatti, dovrebbe dotarsi obbligatoriamente di sistemi di protezione e reazione ai cyber attacchi, tali da respingere in breve tempo queste azioni criminali ed evitare che esse si diffondano oltre i confini nazionali.
Un cyberattacco a un sistema informatico è considerato già un crimine vero e proprio punito con la galera, dai 2 ai 5 anni, ma la proposta di legge in questione potrebbe introdurre pene più severe, soprattutto per quelle vere e proprie organizzazioni criminali operanti in questo settore.
Oltre alle azioni già comprese nella categoria di crimine informatico, come il furto dell’identità elettronica, la proposta di legge introduce anche il solo "possesso di software e dispositivi per l'hacking", che renderebbe così fuori legge alcuni sistemi utilizzati per analizzare e mettere alla prova la sicurezza informatica aziendale. Nella proposta è contenuto anche l’obbligo, per l’azienda, di individuare un responsabile legale che risponda per la stessa di azioni informatiche illegali, siano esse compiute volontariamente o derivate da una mancanza di sufficiente controllo, che potrebbero cagionare all’azienda punizioni come "l'esclusione dal diritto di eventuali agevolazioni pubbliche o liquidazioni giudiziarie".




venerdì 6 aprile 2012

www.avvocati-italia.com: gli avvocati italiani in rete

Mi sembra utile segnalare questo portale di avvocati italiani che ha all'attivo anche un utile blog
http://blog.avvocati-italia.com/ ricco di contenuti tematici.
buona lettura! :)

lunedì 2 aprile 2012

Il Digital & Law Department cerca un collaboratore/stagista

Il Digital & Law Department è alla ricerca di un collaboratore/stagista per una posizione da consulente. Come sapete, siamo uno studio legale specializzato in diritto dell'informatica e forniamo consulenza a livello nazionale per primarie società e PA, abbiamo sede a Lecce e al momento siamo un team di 10 risorse presso la sede (e altrettanti collaboratori esterni). Siamo anche Ufficio di Presidenza dell'associazione ANORC (www.anorc.it) e il nostro team è giovane e motivato.
Il nostro Studio è in costante crescita dal 1999 e oggi vorremmo integrare l'organico con un consulente legale (da specializzare ovviamente nell'ICT Law) a cui chiediamo massimo entusiasmo ed elasticità mentale (oltre che interesse per le materie che trattiamo).
Se siete interessati e pensate di poter fare al caso nostro fateci avere le vostre candidature presso l'e-mail: segreteria@studiolegalelisi.it.