mercoledì 30 gennaio 2013

Con una lettera aperta a Skype si chiede più trasparenza


In una lettera aperta inviata da varie organizzazioni che si occupano di privacy e programmazione (tra le quali ritroviamo l’italiana Hermes – Centro per la trasparenza e i diritti digitali in rete) è stata chiesta a Skype e a Microsoft (che nel 2011 l’ha acquistata) una serie di informazioni per capire quanto sono sicuri i dati degli utenti Skype. In particolare si sono avanzate domande circa:
- i dati sulla cessione di informazioni sugli utenti Skype ad altre parti, incluso il loro numero e il tipo di richieste inoltrate dai governi;
- dettagli specifici di tutti i dati utente raccolti da Microsoft e Skype e delle modalità con cui sono conservati;
- quali dati utente (almeno a conoscenza di Skype) altri soggetti, tra cui fornitori di rete o criminali informatici, siano potenzialmente in grado di intercettare o conservare.
Si sottolinea, inoltre, la necessità della predisposizione da parte di Skype di un rapporto sulla trasparenza (alla stregua di quanto fatto da Google, twitter ecc.) che vada a chiarire i dubbi fornendo delle risposte chiare ai tanti utenti che utilizzano questo servizio.

lunedì 7 gennaio 2013

Scuola digitale: a partire dal 21 gennaio iscrizioni solo on line



La scuola italiana si prepara a compiere i primi passi verso quella digitalizzazione prevista dal Decreto Sviluppo (D.L. 179/12 convertito in Legge 221/12). In particolare, a partire dall’anno scolastico 2012/2013 si prevede la digitalizzazione di iscrizioni, pagelle e registri. Prima scadenza da tener presente è quella del 21 gennaio, a partire da quella data e fino al 28 febbraio i genitori degli studenti della scuola primaria e secondaria dovranno accedere, per effettuare le iscrizioni dei propri figli, sul portale http://www.iscrizioni.istruzione.it/. Gli istituti stessi dovranno fornire supporto a chi non fosse in grado di eseguire correttamente l’operazione on line. L’anno scorso l'iscrizione online era una scelta facoltativa che solo 5.300 famiglie circa avevano deciso di intraprendere, un numero piuttosto ridotto, segno di difficoltà e diffidenza ancora diffuse nei confronti della digitalizzazione di alcune procedure che quest'anno dovranno necessariamente essere superate. 

venerdì 4 gennaio 2013

Il Vademecum per la misurazione della qualità dei siti web della PA


Ad ottobre 2012 è stato pubblicato il Vademecum per la misurazione della qualità dei siti web della PA la cui realizzazione è stata affidata a FormezPA[1].
Tale documento è stato realizzato nell’ambito delle attività finalizzate all’elaborazione delle Linee guida per i siti web delle pubbliche amministrazioni previste dalla Direttiva n. 8 del 26 novembre 2009 emanata dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione
“La misurazione della qualità è un aspetto importante del miglioramento dei servizi pubblici, da tempo al centro dell’azione di modernizzazione intrapresa dalla pubblica amministrazione italiana, anche avvalendosi delle potenzialità offerte dalle tecnologie dell’informazione e comunicazione”, questo è quanto affermato dal Ministro uscente per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Filippo Patroni Griffi, nella premessa al Vademecum. Nella presentazione si specifica poi che il Vademecum intende stimolare per i siti web della PA un’attività di autovalutazione, realizzata attraverso strumenti pensati appositamente per il settore pubblico e finalizzata a valorizzare le esperienze esistenti e gli sforzi già effettuati.
Lo scopo del Vademecum è quello di fornire indicazioni su metodi e modalità con cui le pubbliche amministrazioni possono misurare la qualità dei propri siti web[2].
Il Vademecum è suddiviso in quattro macrosezioni:
-      Parte I: contiene i concetti generali relativi alla qualità e alla misurazione del sito web pubblico;
-       Parte II: affronta il tema della misurazione in modo più dettagliato, fornendo specifiche informazioni sugli indici individuati e, per ciascun indice, le principali caratteristiche da considerare per misurare la qualità del sito. In questa parte si fa, inoltre, riferimento ai possibili strumenti utili alla misurazione che sono già disponibili in rete;
-        Sezione riferimenti normativi: contiene le disposizioni normative citate nel testo del Vademecum e utili per la consultazione dello stesso;
-    Appendice: contiene la descrizione di strumenti ed esperienze. A titolo di esempio vengono riportate: la Bussola della Trasparenza dei siti web[3] e l’esperienza della Regione Emilia Romagna che dal 2003 effettua una rilevazione annuale sulla qualità dei siti web e dei servizi on line offerti dalla PA.
I soggetti destinatari sono specificamente individuati, nel Vademecum stesso, in tutti coloro che partecipano al processo di comunicazione degli enti pubblici. In particolare, tra questi rientrano gli attori della creazione, gestione e manutenzione dei siti web della PA, ovvero:
• il Responsabile del procedimento di pubblicazione dei contenuti sul sito, che garantisce la gestione coordinata sia dei contenuti e delle informazioni on line, sia dei processi redazionali della propria amministrazione;
• il Responsabile dell'accessibilità informatica, che assicura il costante livello di accessibilità e di fruibilità del sito;
• il Responsabile dei sistemi informativi, che ha la responsabilità dei risultati conseguiti dalla propria Amministrazione con l'impiego delle tecnologie informatiche;
• il Capo Ufficio stampa, che è responsabile di tutti i flussi giornalistici interni ed esterni dell'Amministrazione;
• il Responsabile Ufficio relazioni con il pubblico (URP), che agevola l'utilizzo dei servizi offerti ai cittadini e attua i processi di verifica della qualità e del gradimento degli stessi da parte degli utenti.
In ogni caso, tra i destinatari del Vademecum possono includersi anche tutti i dipendenti delle PA impegnati in attività di comunicazione con il cittadino.


[1] FormezPA - centro servizi, assistenza, studi e formazione per l'ammodernamento delle P.A. - opera a livello nazionale e risponde al Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
[2] Già al Capitolo 6 - “Metodi per la rilevazione e il confronto della qualità dei servizi on line e dei siti web delle PA” delle Linee guida per i siti web delle pubbliche amministrazioni, pubblicate nel 2011 in attuazione della direttiva 8/2009, era stato affrontato il tema della valutazione della qualità dei siti web e della misurazione della corrispondenza dei siti ai requisiti previsti dalle stesse linee guida, attraverso un insieme di variabili osservabili, raggruppate in sei indici che sintetizzano e rendono confrontabili le caratteristiche di ogni sito istituzionale.
[3] http://www.magellanopa.it/bussola/