mercoledì 30 gennaio 2013

Con una lettera aperta a Skype si chiede più trasparenza


In una lettera aperta inviata da varie organizzazioni che si occupano di privacy e programmazione (tra le quali ritroviamo l’italiana Hermes – Centro per la trasparenza e i diritti digitali in rete) è stata chiesta a Skype e a Microsoft (che nel 2011 l’ha acquistata) una serie di informazioni per capire quanto sono sicuri i dati degli utenti Skype. In particolare si sono avanzate domande circa:
- i dati sulla cessione di informazioni sugli utenti Skype ad altre parti, incluso il loro numero e il tipo di richieste inoltrate dai governi;
- dettagli specifici di tutti i dati utente raccolti da Microsoft e Skype e delle modalità con cui sono conservati;
- quali dati utente (almeno a conoscenza di Skype) altri soggetti, tra cui fornitori di rete o criminali informatici, siano potenzialmente in grado di intercettare o conservare.
Si sottolinea, inoltre, la necessità della predisposizione da parte di Skype di un rapporto sulla trasparenza (alla stregua di quanto fatto da Google, twitter ecc.) che vada a chiarire i dubbi fornendo delle risposte chiare ai tanti utenti che utilizzano questo servizio.

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