Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 29/10/2011 L 283/39 sono contenute delle “Raccomandazioni sulla digitalizzazione e l’accessibilità in rete dei materiali culturali e sulla conservazione digitale”. Questo interessante documento, oltre a evidenziare il punto di vista della Commissione UE sull’argomento, delinea quelli che con ogni probabilità saranno (o dovrebbero essere nell’intenzione dei sottoscrittori) gli immediati sviluppi della digitalizzazione del patrimonio culturale in Europa. Nel documento si ribadisce, infatti, che uno dei principali settori di intervento dell’Agenda digitale europea è proprio “la digitalizzazione e la conservazione del patrimonio culturale europeo, che comprende materiali a stampa (libri, riviste, giornali), fotografie, oggetti museali, documenti d’archivio, materiali sonori e audiovisivi, monumenti e siti archeologici”. In questa direzione si è già collocata l’iniziativa Europeana, biblioteca archivio e museo digitale d’Europa, varata nel 2008 per volontà della Commissione con l’intento di creare un unico grande archivio digitale di foto, filmati, carte geografiche e libri presenti negli archivi storici della agenzie di stampa di tutta la UE. Lo scopo della commissione è che Europeana raggiunga nel 2015 i trenta milioni di oggetti complessivi digitalizzati. Motore principale dell’iniziativa della Commissione è la volontà di tutelare e accrescere il ruolo culturale che l’Europa riveste nel mondo, ma non solo. Nella più ampia diffusione e accessibilità di questi contenuti grazie alla rete la Commissione riconosce vantaggi per la popolazione, la diffusione democratica della conoscenza e della cultura e anche positive ricadute economiche (sempre nel rispetto dei diritti d’autore e dei diritti afferenti, come spesso nel documento si torna a raccomandare). Necessità impellente per la buona riuscita del progetto e che gli Stati membri svolgano un’azione concertata, contribuendovi in maniera il più possibile omogenea (anche nelle procedure adottate) e rispettando alcuni principi e raccomandazioni fondamentali anche per garantire l’interoperabilità dei materiali digitalizzati. Tra le azioni raccomandate innanzitutto lo stimolare il partenariato tra pubblico e privato per reperire finanziamenti all’onerosa opera di digitalizzazione, favorendo lo scambio e la condivisione tra i diversi Paesi europei di tecnologie e apparecchiature specifiche. Fondamentale anche cercare di raggiungere una linea comune nella pubblicazione di opere orfane o fuori commercio, nell’ostacolare l’apposizione su opere di pubblico dominio “di filigrane intrusive o altri dispositivi visivi di protezione che fungano alla volta da marchi di proprietà o di provenienza”, nel promuovere una politica comune (al momento inesistente) che salvaguardi il materiale digitalizzato dai rischi del tempo, ad esempio quelli legati all’obsolescenza dei processi e delle apparecchiature che potrebbero rendere illeggibili alcuni documenti. Altra raccomandazione della Commissione è che ogni Paese lavori per incentivare all’interno dei propri confini la conservazione digitale dei documenti dei in oggetto da parte delle pubbliche istituzioni e il deposito di copie digitali libere prive di dispositivi tecnici di protezione presso le biblioteche di deposito legale. Per quanto riguarda l’Italia è stato indicato come obiettivo da raggiungere per il 2015 il numero di ben 3.705.000 documenti da far confluire nelle banche dati di Europeana.
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