L’azienda Microsoft ha operato una scelta strategica che potrebbe ripercuotersi negativamente sulla sicurezza dei nostri dati: ha infatti annunciato che Windows XP, uno dei sistemi operativi maggiormente diffusi al mondo, verrà mandato in soffitta a 10 anni dalla sua creazione, e quindi, a partire dall’8 aprile non verrà più aggiornato o come si dice in gergo “supportato”, con chiare conseguenze per la sicurezza. Per comprendere appieno la portata di questa svolta bisogna tenere presente che Windows XP è il sistema operativo maggiormente usato nei terminali della pubblica amministrazione, delle piccole banche e dei piccoli ospedali, quelli che gestiscono i nostri dati personali più sensibili.
Per invogliare gli utenti italiani che usano XP a passare a un sistema operativo più aggiornato e sicuro la Microsoft ha tenuto un incontro ieri a Milano per spiegare esattamente cosa potrebbe succedere: i computer con XP non smetteranno di funzionare, ma saranno meno protetti di fronte possibili virus e malware e “se oggi vengono aggrediti 15 pc su 1000, presto potranno essere 100 o anche 200” ha puntualizzato Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia.
E il problema non riguarda esclusivamente la PA, ma anche molte piccole e medie aziende: una ricerca di IDC, commissionata da Microsoft, ha infatti evidenziato che il 24% delle piccole e medie aziende lavora con Windows XP per oltre l'80% del parco PC aziendali, mentre tra i singoli utenti privati, il 16% ha un computer con il sistema operativo di oltre 12 anni fa.
martedì 18 febbraio 2014
Windows XP va in pensione: a rischio i nostri dati?
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